"Oggi si va al giardino delle rose di Re Laurino!" esclama Ella, svolazzando eccitata attorno alla testa di Lio. "E io potrò accompagnarti mentre arrampichi!" Anche Lio è molto emozionato, nonostante sia già un bravo arrampicatore. Insieme ad alcuni bambini, nei giorni precedenti ha imparato i nodi più importanti, le tecniche di sicurezza e la discesa in corda doppia. Oggi affronteranno una via ferrata, ed Ella, la gazza, seguirà il suo amico volando accanto a lui.
Sul sentiero che porta all'attacco della via ferrata, la guida alpina racconta ancora una volta la leggenda del re dei nani, Laurino, che aveva la sua dimora all'interno del massiccio del Catinaccio, in un'epoca in cui la zona era popolata da nani, giganti e altre creature magiche. Oltre al suo oro, ai gioielli scintillanti e al magico mantello dell'invisibilità, il più grande orgoglio di Re Laurino era il suo splendido roseto, nel quale le rose più magnifiche fiorivano tutto l'anno. A nessuno era permesso cogliere anche solo una di quelle rose.
Inizia quindi la salita lungo la via ferrata. Durante il percorso si fermano spesso ad ammirare le pallide pareti rocciose. Lio si diverte molto ad arrampicare, mentre Ella vola intorno e, con i suoi forti richiami attira l'attenzione sui panorami più spettacolari. Lio continua, comunque, a chiedersi dove possa trovarsi il famoso giardino delle rose, poiché vede solamente rocce e raramente qualche ciuffo d'erba sparso qua e là. Quando, dopo un passaggio più impegnativo, raggiungono il punto più alto della loro arrampicata, fanno una pausa. Ella sussurra all'orecchio di Lio: "Non riesco a trovare il giardino delle rose nemmeno io. Eppure ho fatto diversi giri in aria, fin su in alto." Decidono quindi di chiedere alla guida alpina informazioni sulle rose.
La guida sorride misteriosamente e spiega: "Beh, non conoscete ancora il finale della storia del re dei nani. Nonostante il suo mantello dell'invisibilità e una cintura che gli conferiva una forza sovrumana, il re dei nani fu sconfitto dai cavalieri. Ma prima riuscì a lanciare una maledizione sul giardino delle rose: né di giorno né di notte l'occhio umano avrebbe mai più potuto vedere quel magnifico giardino. Ma si dimenticò di un momento della giornata: il crepuscolo! Perciò, dobbiamo avere ancora un po' di pazienza."
E così gli scalatori ed Ella iniziano la discesa. Una volta giunti a valle, non possono credere ai loro occhi: non sono veri petali di rose con foglie verdi, bensì è il sole al tramonto che fa risplendere le rocce di un brillante rosso dorato, simile al colore delle rose. Affascinati, i due amici osservano questo spettacolo unico. E, come dice la maledizione di Re Laurino, con il tramonto del sole il momento magico termina anche per Lio ed Ella.